«Non ci sono elementi di pericolosità per la salute pubblica». Con questo secco commento il responsabile della Salute pubblica dell’Asl, Aldo De Togni, chiude sul versante sanitario la vicenda dell’incendio di materie plastiche all’interno del petrolchimico, che martedì scorso ha tenuto impegnati per oltre due ore i vigili del fuoco e disperso fumo nero nella zona nord ovest della città fino ai confini con Vigarano. La valutazione dell’Asl è arrivata subito dopo la pubblicazione dei dati Arpae sui campioni d’aria prelevati nelle vicinanze dell’incendio, da tre diverse posizioni: le centraline di Barco e Cassana, lo stesso giorno, e l’area prossima all’incendio, dalle 22 alle 7 della mattina dopo. Tutti i valori di sostanze inquinanti risultano di molto al di sotto dei limiti di legge o dei parametri qualitativi di riferimento. È il caso degli idrocarburi policiclici aromatici, Ipa, ed in particolare il Benzo(a)pirene, il più cancerogeno di tutti, che mostra valori crescenti con l’avvicinarsi al punto dove si è sviluppato l’incendio, ma sempre lontani dal tetto di 1 nanogrammo: 0,0385 nanogrammi è il valore più alto rilevato. Il totale di questi idrocarburi arriva a quota 7,7207 ng/m3, per loro però non c’è limite di riferimento.
Situazione simile per quanto riguarda diossine e furani, il cui livello complessivo arriva a 18,54 (fg I-TE/m3 è l’unità di misura) nell’area più vicina all’incendio, contro un riferimento definito dalla Commissione consultiva tossicologica nazionale di 40. Siamo quindi a meno della metà del limite qualitativo, e bisogna inoltre considerare che solo due delle diciassette sostanze sono state effettivamente misurate (la diossina O8CDD e il furano H6CDF), mentre le altre erano al di sotto della soglia strumentale e per il conteggio si è usato convenzionalmente la metà di questo tetto. Stessa cosa per i Pcb.
Resta da capire il motivo dell’incendio, sul quale finora i vigili del fuoco non hanno trovato riscontri diversi da un’anomala autocombustione, e gli accertamenti di Arpae sulle autorizzazioni allo stoccaggio della plastica andata a fuoco da parte della società Polar. (s.c.)
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