FERRARA. "In search of Fellini", "Still Life", "Just right here - Simplemente aquì", "Ideal Husband": le pellicole premiate arrivano da tutto il mondo. Insieme ai film, premiati la migliore attrice: Ksenia Solo, il miglior attore Greg Kennedy, la fotografia algida di Jonathan Ricqueborg di "Still life" e la magistrale regia poetica di Taron Lexton de "In search of Fellini". I Dragoni d’Oro, forgiati dall’orafo Dino Milani e disegnati in esclusiva da Maurizio Penna, hanno premiato l’epoca d’oro del cinema italiano con tre premi alla produzione americana dedicata al regista Federico Fellini e la scuola manieristico-realistica francese della pellicola che parla del maltrattamento sugli animali destinati al macello.
Note forti che hanno stupito e coinvolto il parterre selezionato di giudici tutti italiani della seconda edizione del Ferrara Film Festival, capitanati dal produttore e regista di docu-film Volfango De Biasi, in lizza per il prossimo David di Donatello la settimana prossima. Con lui a giudicare i 24 film in concorso il giovanissimo direttore di fotografia Pierluigi Malavasi, di Ferrara trapiantato a Hollywood; Martina Cestrilli capo dipartimento di post produzione di Frame by frame; Carlo Magri, docente di UniFe e Ludovico Di Martino vincitore con il film "Il nostro ultimo" della categoria Lungometraggio World dell’edizione 2016 del festival, che lo ha lanciato nell’universo dei giovani e affermati filmmakers italiani.
Tra i tanti protagonisti della kermesse, anche l'esordiente Giuseppe Iacono che firma sceneggiatura, regia (e interpreta) "Ultimo tango-Spaghetti noir". "Si tratta - racconta - del mio primo lungometraggio, volevo fare un film che fosse nori ma anche profondamente italiano, anzi, mediterraneo, qualcosa che, parafrasando Flaiano, fosse "grave ma non serio": insomma, che alternasse drammaticità a risate improvvise". Quella di Ferrara è stata la prima proiezione italiana di "Ultimo tango-Spaghetti noir" (2015). Il film però era già stato proiettato in India, Usa e Germania. "Fin da subito ho voluto portare avanti un'idea di indipendenza che alla fine mi sta premiando, ma c'è voluto del tempo. Aspetto, comunque, ancora un distributore italiano interessato. E - chiude Iacono - a proposito di indipendenza ho trovato lo spirito del Ferrara Film Festival adatto al mio film".