Ferrara Tua ha incamerato 20mila euro per affrontare nel 2017 le spese relative ai funerali degli indigenti. «Con questo termine - precisa Lara Gallini responsabile Polizia Mortuaria - intendiamo le persone che non hanno mezzi economici e parenti che possano sostenere il costo dell’inumazione (l’unico tipo di sepoltura previsto e solamente nel cimitero di Mizzana) in uno spazio a loro riservato, contrassegnato da un cippo decoroso con le generalità». In questi ultimi dieci anni il numero degli indigenti (91 italiani e 27 stranieri per un totale di 118 persone), è stato piuttosto elevato ed in continuo aumento escluso il 2016 anno in cui si è registrato fortunatamente un calo.
Si è partiti con 6 funerali nel 2007, per arrivare a 10 l’anno successivo, fermarsi a 5 nel 2009-10, aumentare progressivamente da 12 a 14 nel 2015 e tornare a 8 l’anno scorso. Molto meno gli stranieri che hanno usufruito di questo servizio: 2 nel 2007,1 in ognuno dei tre anni successivi, 4 nel 2011, 5 l’anno dopo, nessuno nel 2013, 1 nel 2014, ben 7 nel 2015 e 5 l’anno scorso.
C’è però un’altra realtà da considerare rispetto agli stranieri e riguarda le donne ucraine a cui provvede l’associazione Nadija . «Anche nel nostro caso - riferisce il presidente Roberto Marchetti - i dati si riferiscono agli ultimi dieci anni e riguardano complessivamente 12 funerali di donne indigenti ma residenti in città e senza parenti. Noi anticipiamo i soldi e poi se il Comune ha fondi, ci rimborsa la metà. Abbiamo un accordo con Amsef che per la cremazione chiede circa 1.800 euro tutto compreso. La cosa non è sempre celere; infatti nonostante si coinvolga il Consolato possono trascorrere anche alcuni mesi prima di poter dare sepoltura. Diamo anche il nostro aiuto per sbrigare le pratiche nel caso ci fossero parenti o amiche che desiderano riportare la salma nel sua paese d’origine; in questo caso il costo è di circa 3.500-4.000 euro».
Margherita Goberti
Indigenti, i funerali costano 200mila euro

Stanziata la somma per le spese di chi non può permettersi le esequie. Per gli stranieri c’è pure Nadija