FERRARA. Lo cercano nell’oasi di Marmorta, da due settimane. Nonostante le ricerche siano concentrate lì, nella zona rossa, con centinaia di uomini (a turno, con servizi soprattutto notturni) le segnalazioni di suoi avvistamenti arrivano persino da Palermo e Olbia, come accaduto nei giorni scorsi (avvistamenti strampalati, ovvio, che doverosamente gli inquirenti registrano).
Una di queste segnalazioni, che in realtà è una voce che si è propagata e si è rincorsa prima all’interno dell’ospedale di Cona tra i sanitari e poi in città in ambienti collegati, parlava di un «Igor serbo in cura da tempo al Sant’Anna di Cona».Addirittura c’è chi aveva gettato lì, che se gli inquirenti stavano cercando il Dna di Igor/Norbert, tanto valeva fare lo sforzo di andare a Cona e chiedere le tracce biologiche di questo paziente, in cura in un day hospital, anche di recente, per patologie importanti (necessita di farmaci). Con tutte le voci che si sono rincorse in queste due settimane, la verifica è assolutamente di dovere.
E alla fine si scopre che è tutto vero, ma...In un day hospitaledi Cona c’è realmente un serbo, ex soldato dell’Armata serba in cura, ma l’unica fondamentale discrepanza - che ha acceso e amplificato l’allarme - è che non si chiama affato Igor come invece la voce collettiva aveva riferito.
In tutto il Sant’Anna di Cona, infatti, in ambienti sanitari anche distanti dai reparti interessati, da una settimana non si parlava d’altro: «Igor il serbo è in cura qui da noi». Il suo nome in realtà, come scoperto dalla Nuova, è un altro, la patologia di cui soffre e che lo costringe alle cure in day hospital è molto importante. Tanto che fonti interpellate dalla Nuova Ferrara spiegavano che se per ipotesi il paziente fosse stato veramente Igor/Norbert, se la giustizia non fosse riuscita a fare il proprio corso, il suo destino sarebbe ugualmente già segnato.
Sfuma dunque anche questa voce, suggestiva e che ovviamente è stata propagata di bocca in bocca con eventualmente contributi creativi per il pathos del momento. Accertato che Igor il serbo Igor non è, non si può non registrare la serie infinita delle centinaia di segnalazioni che da tutta Italia vengono poi convogliate al quartiere generale dei carabinieri di Molinella.
E tutto ciò spiega il motivo per cui nonostante la caccia a Igor/Norbert sia concentrata nella zona rossa, le ricerche sono state diramate in tutta Italia. Nei giorni scorsi, avevamo riferito di segnalazioni giunte da Portogruaro, di una persona somigliante a Igor, vista da ben 4 persone diverse, in 4 situazioni altrettante differenti. Ma l’elenco delle segnalazioni, ormai fa il giro d’Italia: Igor dicono di averlo visto a Pesaro alla stazione, poi a Palermo in un supermercato, a Riccione e finanche a Olbia, su un traghetto in arrivo da Civitavecchia. E poi a Milano, quindi in un’auto allo svincolo di Chiasso o nei presi del casello di Firenze Nord. Per poi vederlo lo stesso giorno a Treviso in un casolare. O in treno a Milano.
Segnalazione meno strampalata, da un treno locale tra Rovigo-Chioggia. Solo per citarne alcune, tutte a vuoto. Perchè Igor è qui, in valle, e continua a scappare. (d.p.)