«Oh signora, guardi ben che sia fatto di Moplen». Quante volte è stato “passato” a Carosello questo slogan, pronunciato dalla inconfondibile voce di un Gino Bramieri vestito di volta in volta da casalinga, idraulico o venditore in giacca e cravatta: e il suo sorriso rassicurante contribuiva a sottolineare la forza del messaggio. Gli anni Sessanta sono stati dominati da pubblicità come queste, trasmesse in pre-serale, come si dice oggi (fascia pregiatissima per gli ascolti), e spesso confezionate da professionisti di prim’ordine: tra le versioni di questo spot c’è anche quella, di una quarantina di secondo di durata, che porta la firma in regia di Mario Fattori, autentico guru della pubblicità di quegli anni, e l’indicazione della casa produttrice, la General film. Non puntavano solo sul testimonial, quegli spot, perché la sostanza non mancava. I prodotti pubblicizzati da Bramieri, costruiti con le plastiche prodotte anzitutto nel petrolchimico di Ferrara, e targati con il nome commerciale “Moplen”, erano davvero rivoluzionari per l’epoca. Prendere in mano con facilità delle carrozzine o dei modelli di aerei telecomandati costruiti nella nuova plastica, il popolare comico rendeva palese il salto generazionale di questo materiale rispetto a quelli presenti nelle case degli italiani fino a quel momento; i bambini che sbattevano violentemente per terra i giocattoli in Moplen, senza provocare neanche un graffio nelle coloratissime carrozzerie delle mini-automobili, svelavano le “magia” che il progresso rendeva possibili. Indistruttibile, quel materiale, ce lo ricordano oggi i ricercatori Usa che hanno scoperto micro-particelle di plastica nelle acque potabili di mezzo mondo.
Bramieri fece epoca: «Signora guardi ben che sia fatto di Moplen»
«Oh signora, guardi ben che sia fatto di Moplen». Quante volte è stato “passato” a Carosello questo slogan, pronunciato dalla inconfondibile voce di un Gino Bramieri vestito di volta in volta da...