FERRARA. I commercianti si schierano compatti contro l’accordo Bper-Amazon e l’installazione di un “armadio” per la consegna delle merci acquistate dai ferraresi nella piattaforma online. «È un vantaggio improprio concesso dalla banca del territorio ad Amazon, in ciclismo si chiamerebbe doping» è il parallelo tracciato da Davide Urban, direttore Ascom, da appassionato delle due ruote.
E il suo presidente Giulio Felloni, che ricopre la carica di vice nazionale di Federmoda, allarga il tiro sulla «difesa del fattore umano, della qualità del lavoro, contro la standardizzazione». La linea è insomma quella espressa dall’assessore Roberto Serra, che aveva “aperto il fuoco” su Bper accusata proprio di favorire il colosso online in danno dei piccoli negozi del centro, «Amazon colpisce anche i grandi ma sono i negozianti a soffrire di più» conferma Alessandro Osti, direttore Confesercenti.
In via Bologna, a dir la verità, l’interazione è ridotta al minimo, perché il grosso armadio arancione è stato montato al di fuori della filiale, sul marciapiede di fronte alle vetrate, in modo da svincolarlo dagli orari della banca (servizio h24). L’altra peculiarità ferrarese sono le modalità dell’ingresso in forze di Bper sul mercato locale, con l’acquisizione di Carife: può aver inciso sulla reazione dei ferraresi all’intesa con Amazon? «Le aspettative nei confronti della banca sono alte» ammette Urban.
Le paure dei commercianti sono motivate in maniera variegata. «Gli accordi di librerie e negozi con Amazon per i ritiri degli acquisti sono un’altra cosa, qui siamo di fronte ad un cassone spersonalizzato che non aiuta a tenere la città viva: non è il modello di sviluppo che vogliamo» sottolinea Osti. «Amazon non lascia ricchezza sul territorio, e guardate come tratta i lavoratori del polo di Piacenza» aggiunge Urban. La conclusione, per il momento, è di Felloni: «Prendiamo spunto da questa vicenda per sostenere tutti assieme i negozi di vicinato, e contiamo che Bper non apra da noi altri Locker». (s.c.)
©RIPRODUZIONE RISERVATA