COMACCHIO. Il carico di droga, 11 chili e mezzo di marijuana, era nascosto in un parete del furgone, pressata a formare due materassini di pochi centimetri di spessore e larghi quasi 2 metri quadri. Droga che venne scoperta dai carabinieri di Comacchio che arrestarono 4 persone nel novembre scorso: ieri l’ultima condanna, in tribunale, (giudici Giacomelli, Miglioretti e Lepore) che ha accolto le richiesta del pm Ciro Alberto Savino di 5 anni di carcere per Eros Baroncini, 46 anni, di Tresigallo, ritenuto comunque l’imputato con la posizione più marginale, perché, così ha sostenuto, faceva l’autista di uno dei trafficanti, dicendo di essere ignaro di questi traffici: per affermare questa sua difesa aveva scelto il processo aperto, ma non è stato creduto dai giudici. Mentre i tre trafficanti, vecchie conoscenze dei carabinieri, optarono per il giudizio abbreviato e sono stati condannati dal gup: tutti comacchiesi d’adozione, Fernando Mantovani, 51 anni; Fatos Prifti, albanese di 50 anni e Albano Hasanaj, 46 anni. I tre erano in realtà i veri capi del traffico di droga e avendo scelto il rito abbreviato hanno ottenuto la riduzione della pena a 3 anni e 4 mesi.
L’arresto dei 4 trafficanti avvenne nel novembre scorso, quando i carabinieri bloccarono il furgone con il carico seguito poi da un Suv: i due mezzi si fermarono in un parcheggio a Comacchio e scattò il blitz. I tre sul Suv scapparono mentre Prifti alla guida del furgone venne bloccato. L’inseguimento durò fino a Ostellato, poi gli arresti. E la scoperta dei “materassini” pressati di “maria” nascosti nella parete del furgone come intercapedine. Ieri la conclusione giudiziaria del fatto ma le indagini sono in corso per risalire ai fornitori.