COPPARO. È finita in tragedia la lite scoppiata sabato mattina tra Cinzia Fusi e Saverio Cervellati, rispettivamente 34 e 52 anni. Lui titolare del negozio “Spendibene” e lei dipendente del market stesso. La ragazza, al culmine di un alterco nato per motivi passionali, è stata colpita alla testa dall’uomo con un oggetto contundente ed è deceduta intorno a mezzogiorno all’ospedale Sant’Anna di Cona per le gravi ferite riportate. L’uomo è stato arrestato in flagranza di reato e, al termine di un lungo interrogatorio, è stato condotto nel carcere di Ferrara con l’accusa di omicidio.
Il fatto. La 34enne e il 52enne si erano dati appuntamento nei pressi del negozio per trascorrere la giornata assieme. Intorno alle 8.30, però, è scoppiato un litigio che è degenerato con l’uomo che avrebbe colpito alla testa la ragazza morta poche ore dopo. Sul posto sono intervenuti i carabinieri di Copparo e Ferrara. Con loro anche il personale del 118 che ha trasportato la ragazza all’ospedale in condizioni disperate. Successivamente sul posto anche il Ris.
Le indagini. Secondo quanto affermato da Elisa Cavedagna, avvocato di Cervellati, sarebbe stato lui stesso a dare l’allarme dopo essersi reso conto di quanto accaduto. L’uomo, infatti, avrebbe fermato una volante dei carabinieri che si trovava lì di passaggio e avrebbe detto di aver colpito la giovane. Cervellati, principale sospettato per la morte della Fusi, è stato portato in caserma e sottoposto ad un lungo interrogatorio. Le indagini sono coordinate dal Pm di turno Fabrizio Valloni.
«Cervellati è stato sempre collaborativo e – spiega l’avvocato – non si è mai sottratto alle domande. È sconvolto e non riesce a darsi pace». L’oggetto usato per colpire la donna è stato posto sotto sequestro, così come l’intero stabile, per consentire alle forze dell’ordine di effettuare tutti i rilievi del caso. Nel complesso che ospita il negozio si trova anche l’appartamento in cui la sorella di Cervellati vive con il marito. «Siamo sconvolti», hanno detto i familiari del presunto omicida.
Il rapporto. Da quanto emerso Fusi e Cervellati erano legati, oltre che dal rapporto di lavoro, anche sentimentalmente. Secondo le prime ricostruzioni, infatti, i due stavano insieme da circa sette anni. Il loro era un rapporto noto ma non “ufficializzato”. L’uomo alle spalle ha un matrimonio e due figli.
La relazione era nata alcuni anni dopo che la ragazza aveva iniziato a lavorare nel negozio. Da mesi la coppia però era in crisi e alla base di litigi e incomprensioni ci sarebbe la gelosia.
Sabato avrebbero dovuto trascorrere la giornata insieme in tranquillità, magari andare al mare, e cercare di recuperare un po’ di quel rapporto che da tempo andava deteriorandosi.
Poi la lite scoppiata sul retro del negozio, nella zona garage, l’aggressione e la tragedia.
Saranno gli investigatori a stabilire con esattezza quanto accaduto in quei brevi, ma eterni, istanti che hanno rubato la vita a Cinzia Fusi di 34 anni.
Dunque femminicidio, l’ennesimo amarissimo episodio di femminicidio. Un altro triste caso di violenza su una donna che, purtroppo, è rimasta vittima di una storia sbagliata. —