lo scenario
Fibrillazioni nel centrodestra sulla candidatura della leghista Lucia Borgonzoni, tentazioni renziane di presentare una propria lista sul versante del centrosinistra. Sono queste le dinamiche che agitano gli schieramenti politici nel lunghissimo sprint verso le Regionali, il 26 gennaio 2020, lanciato con largo anticipo dal governatore Stefano Bonaccini. A Ferrara, nello specifico, si registrano picchi di ottimismo di Fratelli d’Italia, per l’ipotesi ora più concreta di poter lottare per un seggio regionale, e i timori di Forza Italia sulla raccolta di firme ancora non organizzata. Il tutto in attesa del voto dell’Umbria che sarà un banco di prova per l’alleanza Pd-M5s: se andrà bene saliranno le possibilità di proporla in Emilia, con conseguente redistribuzione di molte carte.
pezzi grossi
La partita più importante si sta giocando nel centrodestra, perché Borgonzoni, fortemente sostenuta da Matteo Salvini, continua a non riscuotere consensi unanimi dai potenziali alleati. Da tempo Fratelli d’Italia agita la possibile candidatura del bolognese ex forzista Galeazzo Bignami, e nello scorso weekend anche Anna Maria Bernini, esponente di spicco di Forza Italia, ha rivendicato il “modello Forlì”, Comune dove nel maggio scorso ha vinto il centrodestra con un candidato forzista. Se si tratta solo di tattica si saprà, anche in questo caso, dopo le regionali umbre.
Nell’altro campo Matteo Renzi sta pensando di presentare una propria lista a sostegno di Bonaccini, dopo averlo escluso nei giorni della nascita di Italia Viva. Pare che la paventata multa a chi si fa eleggere nel Pd e poi esce non c’entri, il segretario regionale Paolo Calvano l’ha esclusa, «puntiamo a tenere assieme il partito con la politica, non le multe. Una lista renziana? Tutto quello che può rafforzare il Pd e Bonaccini è ben accolto».
ferraresi
Nel caso la lista renziana potrebbe comprendere Eric Zaghini, magari Piero Giubelli e Manuela Macario, da verificare l’ipotesi di Barbara Paron, in scadenza nel 2021 da sindaco di Vigarano ma anche presidente della Provincia.
L’eventuale alleanza Pd-M5s influirebbe anche sulle possibilità di elezione di un consigliere del FdI ferrarese, anche in caso di sconfitta del centrodestra: dopo Modena, Bologna e Piacenza c’è infatti la federazione di Ferrara, e i papabili sarebbero nel caso 4-5. «Ci faremo trovare pronti» dice il coordinatore provinciale Mauro Malaguti, che sarà sicuramente in lista (con Cesare Gaiani) e punta apertamente al seggio. In Forza Italia, per il momento, si guarda con apprensione alla raccolta di 1.500 firme necessarie a presentare i candidati: daranno una mano i consiglieri provinciali, che possono convalidare nell’intero territorio. —
S.C.
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