GORO. Natale senza vongole in tavola. O meglio, sarà possibile trovarle in pescheria come nei supermercati ma per avere quelle di Goro, che per gusto sono imbattibili, bisognerà prenotarle per tempo e comunque preparasi a pagare qualcosa in più del solito. Il motivo? La Sacca piange: il novellame quest’anno è poco per colpa della “noce di mare”, predatore arrivato dall’Asia.
Questa la brutta notizia. Quella buona è che tutti, anche coloro che non hanno molti soldi a disposizione, potranno comprare un prodotto locale che si trovava nella cucina dei nostri nonni: il cerastoderma glaucum, volgarmente detto “cappa tonda” o “cuore” che è tornata a crescere in nursery. E se un chilo di vongole arriverà a costare in media 14 euro, la cappa si potrà trovare a circa 3 euro.
Cosa sta succedendo
Da sempre in una grossa area della Sacca di Goro nascono le vongole. Si tratta della nursery e il mare fa tutto da solo. Gli allevatori non devono fare altro che andare a prelevare il novellame per poi seminarlo nelle concessioni.
Una sorta di oro bianco che la natura ha regalato e che i goresi proteggono con tutte le loro forze. Quest’anno il novellame di vongole è pochissimo perché per motivi in fase di studio da parte degli esperti ha preso il sopravvento quello di altre specie: il cerastoderma glaucum, volgarmente detto cappa cuore e un altro tipo di mollusco bivalvo che però serve a poco: il mactra corallina.
L’esperto
Tra i massimi esperti e conoscitori della Sacca, il biologo Edoado Turolla e il sindaco Diego Viviani, anche lui biologo.
«La cappa tonda c’è sempre stata, così come la mactrta: sono prodotti del nostro mare, quindi in fondo niente è cambiato - specifica Turolla-. Anche le vongole ci sono, non è più come una volta ma il novellame è comunque presente. Il fatto di ossigenare la Sacca aprendo nuovi canali ha molto probabilmente spostato parte del prodotto, ma in questo modo è dal 2015 che non si vedono più morie importanti». Ma perché la cappa ha preso il sopravvento? La colpa potrebbe essere della “noce di mare”, che sembra una medusa ma è in realtà uno ctenoforo e si nutre di plancton.
L’allarme
La noce di mare è arrivata dall’Asia, molto probabilmente portata dalle navi ed ha trovato nel nostro mare ambiente ideale perché non ha predatori. «Il punto - spiega Viviani - è che, tra le altre cose, si ciba delle larve delle vongole e la sua comparsa (è presente da circa tre anni) è legata alla netta riduzione del novellame. Poi certo, ci sono altre cause ma la “novità” è adesso questa, purtroppo». Fatto sta che «per ogni cesta da 20 chili, le vongole che riusciamo a seminare non superano i tre chili - fanno presente gli allevatori -. Vedremo come andrà, ma non sappiamo se riusciremo a garantire una produzione decente. Anzi, è da escludere a priori. —
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