LIDO SPINA. Trenta alunni residenti tra Lido Spina e Lido Estensi, tutti i giorni, per andare e tornare dalla scuola media “Gabrio Casati” di Porto Garibaldi, sono costretti a tempi di percorrenza raddoppiati, perché lo autobus deve recuperare anche cinque alunni, che vivono nel quartiere Pelandri, a San Giuseppe di Comacchio.
tragitto infinito
Al disagio dei tempi di percorrenza, un’ora all’andata e altrettanto al ritorno, si sommano le preoccupazioni dei genitori per il tragitto prolungato lungo la strada statale Romea, ad alta incidentalità e quelle legate all’insidia della nebbia.
otto ore fuori casa
«Abbiamo già fatto presente che sale sull’autobus alle 7 il primo degli studenti che parte da Lido Spina – incalzano le donne –, ed è il primo a scendere alle ore 14.20, ma c’è chi arriva a casa alle 15. Sono tutti ragazzini di 11, 12 e al massimo 13 anni, che restano fuori casa 8 ore e al pomeriggio devono pure occuparsi dello studio e dei compiti». Dall’inizio dell’anno scolastico la problematica è stata portata all’attenzione degli uffici comunali e dei referenti dell’azienda Sst, incaricata del trasporto degli alunni con il bus, ma il riscontro è sempre stato quello di pazientare, trattandosi di una fase di rodaggio e di sperimentazione del servizio.
problema risolto
«Abbiamo chiesto informazioni anche all’azienda – proseguono le donne –, ma sembra che non ci fossero a disposizione altri pulmini. Abbiamo ritenuto che il disagio per i nostri figli si stesse protraendo e finalmente ci hanno ascoltate».
Martedì sono stati trasportati a casa prima i 30 studenti di Lido Estensi e Lido Spina e, per ultimi, i 5 residenti a san Giuseppe. Ma è bastato un cambio programma di un solo giorno, per scatenare la protesta dei genitori di San Giuseppe e ieri mattina è stato ripristinato, in fretta e furia, lo status quo precedente. È scattata allora la sollevazione dei genitori dei due lidi sud, che hanno lamentato un’ingiustizia dopo che sembrava ormai risolta e superata la fase di sperimentazione del servizio di trasporto. «Se all’andata era tornato tutto come prima – dichiara una mamma –, al ritorno da scuola di ieri i ragazzi non hanno più dovuto condividere la tratta con i loro coetanei di San Giuseppe. Abbiamo ricevuto un messaggio sul cellulare che ci annunciava che finalmente il problema era stato risolto una volta per tutte». —
Katia Romagnoli
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