Ferrara - Passa all'unanimità, in consiglio comunale a Ferrara, la risoluzione del sindaco Alan Fabbri sul conferimento della cittadinanza onoraria alla senatrice a vita Liliana Segre, sopravvissuta alla Shoah e a cui è stata assegnata la scorta per le varie minacce ricevute.
Non tutto, però, è filato liscio, perché la maggioranza ha bocciato un odg presentato dai gruppi di opposizione del Partito democratico, di Gente a modo e di Azione civica, nella quale si chiedeva, oltre al sostegno e alla solidarietà a Segre, anche la condanna di ogni forma di intolleranza, razzismo e antisemitismo e di ogni forma di istigazione all'odio e alla violenza.
Parole che non convincono i consiglieri di opposizione, con il capogruppo dem Aldo Modonesi che accusa il centrodestra di «essere favorevole alla cittadinanza onoraria per Segre, ma contrario alla commissione Segre», mentre Roberta Fusari di Azione Civica sostiene che «il secondo punto dell'odg, quello relativo alla condanna di ogni forma di intolleranza, non è affatto superato».
Da parte sua Fabbri, rispondendo alle critiche mosse da un altro esponente dem, Simone Merli, assicura che «sappiamo bene cosa è stata la Shoah, che non va strumentalizzata, a differenza di quanto fece l'ex sindaco Tiziano Tagliani, che la paragonò agli attuali flussi migratori verso l'italia e per questo ricevette molte critiche».
E per rimarcare la solidarietà del comune nei confronti di Segre, il primo cittadino svela, «anche se non avrei voluto dirlo», che «nel volantino-invito che abbiamo preparato per le commemorazioni degli eccidi nazifascisti citiamo proprio una frase di Liliana Segre».
Alla fine, quindi, la risoluzione sulla cittadinanza onoraria alla senatrice a vita è passata all'unanimità, mentre l'odg dei gruppi di opposizione è stato respinto, incassando 10 voti favorevoli e 21 contrari.