FERRARA. Sta passando in silenzio, avvolta nella nebbia ma osservata da migliaia di occhi e obiettivi fotografici. Il colmo della piena del Po da mercoledì notte ha iniziato ad attraversare il tratto ferrarese, a Pontelagoscuro, toccando quota 2,78 metri nel pomeriggio verso le 15 e continuando a fluire con oscillazioni di qualche centimetro attorno ai 2,70-2,75 m. In serata, a causa del mare alto, la velocità di scorrimento dell’acqua del fiume ha iniziato a rallentare allungando il tempo di passaggio dell’onda, che dovrebbe aver lasciato Pontelagoscuro e i tratti più a valle del comune capoluogo durante la notte o stamattina, all’alba.
Fotografi e osservatori. La foschia, che ha ridotto di molto la visibilità nella mattinata, h a assottigliato i drappelli di curiosi che da giorni affollano gli argini alla ricerca di immagini da affidare ai “social”. Poi ci sono gli operatori: quelli di una ditta di Campobasso che ieri verso le 9.30, muniti di falciatrici a trattore e a mano, hanno ripulito dall’erba alta le sponde a Pontelagoscuro. Sull’argine si incontrano i tecnici Aipo o Anas. Più in basso, a comandare c’è la voce sommessa ma autorevole del grande fiume, che si impenna contro i contrafforti dei ponti stradale e ferroviario, invade le golene sommergendo il sottobosco dei pioppeti, rallentando la velocità sulle ali a ridosso delle sponde, trasportando grandi tronchi e rami.
A sorvegliare il corso sotto l’argine della Destra Po, chiusa al traffico fino al delta, ieri mattina c’era Eude Aguiari. Socio di Arci Pesca, si dava il cambio con un collega, pronto a intervenire per affrontare qualsiasi situazione che potesse minacciare il pontile gestito dall’associazione.
I pescatori non escono da giorni, a causa della piena. Nel fiume, quando è calmo, trovano pescegatti, cefali, siluri, persino anguille. Ieri mattina i soci dovevano occuparsi di altro: hanno dovuto rimuovere un grosso tronco che si era insinuato sotto la struttura. Il pontile è ancorato alla sponda con un grosso tenditore di acciaio. «Ci turniamo fino a stasera - spiegava Eude - domani si riprende a far la guardia».
Proprio di fronte, sull’altro lato del ponte stradale ci sono alcune case di residenti e il Ristorante “Il Pontile”, chiuso da giorni a causa dell’invasione dell’acqua che ha coperto il piano fino al parcheggio. Sopra, una pattuglia della polizia locale controlla che il traffico scorra, come fa un’altra pattuglia sul versante ferrarese, e non subisca rallentamento a causa di automobilisti imprudenti o troppo invadenti.
Gli esperti al lavoro. Ieri alle 16 in prefettura si è svolto un nuovo incontro del Centro di coordinamento dei servizi di sicurezza e vigilanza sulla piena. Si tengono d’occhio due fontanazzi storici, uno nella zona del bondenese, dove la Rocca Possente è ormai immersa nell’acqua, e uno a Guarda Ferrarese. Gli occhi sono puntati soprattutto verso il delta dove la piena inizierà a fluire già oggi, verso sera. «Lo stato di mobilitazione sarà attivo fino a domenica mattina», annunciano dalla prefettura. L’Agenzia Regionale della Protezione civile ha emesso un’allerta rossa valida per tutta la giornata di oggi.
Il provvedimento di evacuazione delle famiglie di via Ricostruzione è ancora valido, ma l’acqua non ha raggiunto i cortili delle case. È ben visibile però sul lato fiume, almeno mezzo metro al di sotto del punto di accesso all’abitato.
«Un paio di sere fa abbiamo dormito in auto - raccontava ieri una residente - e abbiamo notato delle persone che tentavano di avvicinarsi alle case. Siamo usciti dalle auto e se ne sono andate».
La prefettura ha disposto il rafforzamento della vigilanza anti-sciacalli fino a tutta la durata dell’emergenza innescata dal passaggio della piena. Sul lato veneto, a Santa Maria Maddalena, Antonio Fogagnolo, che abita in golena, sotto il ponte del Po, osservava assieme ad alcuni amici l’acqua, salita fino a circa un metro dal cancello che si affaccia sul cortile dell’abitazione. «L’argine si è imbevuto di acqua che fuoriesce a pochi metri dallo scantinato - raccontava - Grazie alla Protezione civile, che ci ha messo a disposizione una pompa, la stiamo aspirando da un pozzetto e restituendo al fiume. Se la piena si ferma qui non dovremmo avere problemi».
Sul versante ferrarese, i box destinati alle imbarcazioni della società sportiva “Canottieri”, sono stati allagati fino a un livello 1,60-1,70 metri. La barca semiaffondata comparsa nei video e nelle foto degli ultimi giorni non si vede più: è stata completamente sommersa.
Il socio Stefano Sivieri si dà il cambio con altri colleghi per tenere sotto controllo l’andamento della piena: «Ma - diceva ieri mattina - dai segni lasciati sul muro e dalle ramaglie abbandonate sulla parte asfaltata si può capire che, anche se solo di qualche centimetro, l’acqua si sta ritirando». Il punto di accesso successivo è Francolino, dove l’argine è dominio assoluto di ciclisti che si muovono in gruppo ma anche solitari, di pedoni a passo veloce e a passeggio col cane. L’acqua ha occupato ogni spazio in golena e con un colore bruno e una consistenza limacciosa bagna l’argine 4-5 metri sotto la sua sommità.
Di tanto in tanto regala scorsi malinconici e suggestivi riflettendo gli esili tronchi dei pioppi che da poco tempo hanno rioccupato la golena. Attorno, il silenzio assoluto e la nebbia che rende uniforme il paesaggio. Dal fiume spuntano arginelli formati da tronchi e ramaglie che non vengono più spinti dall’acqua.
A Ruina una casa è meta di fotografi, È completamente circondata da un braccio del Po che si è fermato pochi centimetri sotto la soglia. Un’altra casona, ad un paio di chilometri, ha ancora il sentiero di accesso praticabile, ma l’acqua è riuscita a tracimare in un’area vicina all’ingresso.
Con la piena al colmo le casine dei pescatori sono inavvicinabili, sone le uniche “isolette” che spuntano dal fiume.
Verso la foce. Al centro del corso d’acqua più lungo d’Italia la corrente è molto forte, si formano mulinelli e il fango strappato alle sponde ancora asciutte forma grandi macchie chiare sulla superficie. Il Comune di Riva del Po, per motivi legati al passaggio del picco dell’onda, ha ordinato lunedì scorso la chiusura del complesso turistico “Porta del Delta”, a Serravalle, e martedì lo stop al traffico sull’Argine Maestro.
«Entro fine settimana è attesa una fase di bassa marea. L’Adriatico accoglie bene la portata del Po - dicono in prefettura - e non sono attese piogge». Entro domenica la piena dovrebbe essere archiviata, almeno per questa settimana. Ieri al ponte della Becca, in provincia di Pavia, il livello era sceso di quasi 40 centimetri in poche ore. —
Gioele Caccia
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