FERRARA. Era diventato un bel problema per la città in termini di sicurezza. Il nigeriano Timothy, passato alla cronache per le sue bravate violente con atti contro le persone e il patrimonio, è stato imbarcato ieri con un volo di solo andata Milano-Lagos e quindi non costituirà più problemi di ordine pubblico.
Il ragazzo era arrivato come richiedente asilo a Ferrara e la sua domanda di protezione internazionale non era stata accolta. Su di lui pendeva un decreto di espulsione che non poteva però essere messo in atto a causa del suo stato di salute e del suo equilibrio labile. Per permettere di perfezionare il decreto di espulsione occorreva trovare un accompagnatore che portasse in Nigeria il giovane.
«Nei giorni scorsi l’accompagnatore finalmente è stato individuato e il giovane è stato accompagnato, immediatamente , dalla sua famiglia attraverso la formula del rimpatrio volontario assistito – precisa Cristina Coletti, assessore alle Politiche Sociali – e anche questa operazione ha visto la collaborazione di diverse realtà tra cui le forze dell’ordine e Asp» .
Per il sindaco di Ferrara, Alan Fabbri, si tratta di «un risultato importante è di un messaggio positivo che l’amministrazione dà alla città che viene giustamente sollevata da una preoccupazione quasi quotidiana che impegnava anche le forze dell’ordine in operazioni di controllo e in tentativi spesso inutili di farlo ragionare. Bene, dunque, che il giovane che sia tornato al suo Paese d’origine dove ci auguriamo potrà essere sostenuto e accompagnato in un percorso che renda la sua vita migliore».
«La sua era vicenda che si protraeva da troppo tempo ha ottenuto il risultato più importante: il rimpatrio di un soggetto molesto e violento, irregolare sul territorio, privo qui in Italia di riferimenti e che, dunque, non poteva trovare una sua dimensione nella nostra città», dichiara infine il vicesindaco Nicola Lodi. —
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