OSTELLATO. «È un disastro, stanno distruggendo tutto e creando danni enormi. Non possiamo più andare avanti in questo modo». Nino Rocchi è un agricoltore e ha le sue terre nel Mezzano. Da anni lotta contro le nutrie e ultimamente la situazione è diventata insostenibile. Gli animali sono sempre di più, le trappole non si riescono a trovare e quelle che ci sono vengono rotte o portate via da chi invece continua a difendere i roditori. Le carote e gli ortaggi vengono mangiati così come le piante di granturco anche prima che le pannocchie inizino a maturare.
LO SFOGO
DECINE DI GALLERIE
Lungo gli argini buchi enormi, «sono le tane, ce ne sono decine e decine e vanno dentro per diversi metri. In pratica i nostri trattori lungo il perimetro dei campi viaggiano su scolapasta che cedono sotto al loro peso. Ed è pericoloso, molto pericoloso». Ma non finisce qui. «In questo periodo hanno anche i piccolini e le femmine diventano molto aggressive, non avendo paura di nulla. Stiamo lavorando con i trattori per cercare di spianare e ripristinare ma il problema non è soltanto sul ciglio, ma si va avanti di circa tre metri ed è tutta una galleria».
IL LAVORO
«Non stiamo tranquilli, abbiamo paura per nostri operai. Io resto sempre con il cuore in gola quando escono con i mezzi e continuiamo a intervenire distruggendo le tane rifacendo gli argini. Noi lavoriamo di giorno e loro di notte, siamo preoccupati e stremati». Gli animali non posso essere cacciati, ci sono dei piani di contenimento che però non hanno evidentemente i risultati sperati. —
Annarita Bova
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