FERRARA. Anche l’operazione di sgombero e demolizione del campo nomadi di via delle Bonifiche si era trasformata in una grana per il vicesindaco Nicola Lodi.
LO SHOW
Quando, il 2 ottobre dell’anno scorso, si era messo alla guida di una ruspa - uno dei simboli della sua campagna elettorale - mentre l’area interessata era sorvolata da un drone per documentare e filmare l’attività in corso, era sorta più di una perplessità sulla correttezza e la regolarità di quell’azione spettacolare, anche in relazione all’utilizzo dei dispositivi di sicurezza. Perplessità che non si erano limitate a polemiche politiche e a interpellanze, ma che erano sfociate anche in un esposto presentato dal gruppo consigliare del Pd.
BOTTA E RISPOSTA
Lodi in quell’occasione aveva ribattuto di essere in possesso di tutte le autorizzazioni del caso, replica che però a fine gennaio aveva incontrato la secca smentita dell’Enac, l’Ente Nazionale di Aviazione Civile che rilascia appunto i permessi, e che aveva invece chiarito che quella sorvolata dal drone era una zona rossa e che il mezzo non era autorizzato.
LE VERIFICHE
In procura risulta aperto un procedimento in relazione alla demolizione delle baracche del campo nomadi, che oltre al volo del drone su una zona rossa sta ponendo l’attenzione anche sull’ipotesi di reato di abbandono di rifiuti successiva alla demolizione.
LE PROTESTE
Circostanza peraltro segnalata più volte anche da semplici cittadini che a più riprese avevano lamentato la presenza di cumuli di macerie e immondizia ancora abbondanti nell’area di via Delle Bonifiche mesi dopo lo sgombero del campo nomadi.
IL COLLOQUIO
La procura sta compiendo dunque tutti i necessari accertamenti. Proprio ieri il sindaco Alan Fabbri è stato convocato dal pm Savino come persona informata sui fatti, per fornire alla magistratura elementi utili alle verifiche in corso. —
A.M.
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