Non c’è pace per la regina Elisabetta II e per la casa reale dei Windsor: dopo lo scandalo del principe Andrea, a far parlare oggi è la retromarcia del principe Harry, secondogenito dell'erede al trono Carlo e alter ego della compianta madre Diana che, dopo lo strappo dalla dinastia e il traumatico trasferimento negli Usa con la consorte Meghan, ha avviato un’azione legale contro le stesse autorità del Regno Unito: obiettivo, ottenere la garanzia di una tutela speciale della polizia alla sua famiglia, in occasione di futuri soggiorni in patria, ma pagandosela di tasca propria.
Il duca di Sussex ha chiamato in causa l'Home Office, ossia il ministero dell'Interno, che nei mesi scorsi aveva detto no alla richiesta, assicurandogli la protezione necessaria ma non una scorta extra ad hoc e contestando di fatto come irrituale la pretesa di pagare privatamente la forza pubblica. Di qui la scelta del principe ribelle di rivolgersi all'Alta Corte di Londra con un ricorso presentato in effetti dai suoi avvocati a settembre, ma reso pubblico dall'interessato solo ieri a margine d'una nuova intervista alla tv americana. Harry ha perduto il diritto al servizio di tutela permanente accordato oltre Manica a carico dei contribuenti ai reali di più alto rango in seguito alla decisione spontanea di rinunciare allo status di membro senior del casato e sottrarsi agli impegni ufficiali ordinari di rappresentanza per cercare maggiore «libertà» e «autonomia finanziaria» in California (dove con Meghan ha avviato frattanto attività private che sono valse loro contratti milionari).
In ogni caso, per i Windsor si prospetta una nuova occasione d'imbarazzo. Non solo sullo sfondo delle tensioni scatenate dall'autoesilio dei Sussex, tutt'altro che appianate soprattutto nelle relazioni fra il principe cadetto sia con il padre Carlo, sia con il fratello maggiore William, futuri re. Ma anche e soprattutto sulla scia della vicenda – ben più grave – che sta travolgendo in queste settimane il principe Andrea, terzogenito e già figlio prediletto di Sua Maestà la regina: ripudiato ora dalla Royal Family per il sospetto coinvolgimento nello scandalo sessuale legato al giro di sfruttamento vip di ragazze giovani e giovanissime messo su in anni passati dal suo amico e defunto faccendiere americano Jeffrey Epstein.
(fonte: La Stampa)