FERRARA. Il futuro, a volte, è solo una questione di prospettiva. Il punto di vista di Cristiano “Chicco” Buriani non è mai banale, spesso insolito e, comunque, generalmente fuori dagli schemi normali. E quindi: chi meglio di lui per parlare di calcio ferrarese e del prossimo campionato? Ed allora, andiamo...
Il futuro per il calcio ferrarese è come il nuvolone alla fine di Terminator? Nubi grigie e 357 magnum sul sedile?
«Ma no. E perché? Certo, spiace che in Eccellenza siano rimaste due sole squadre della provincia (Sant’Agostino e Argentana; ndr), ma in Promozione ci sono le possibilità non solo di un grande campionato, ma anche che le protagoniste siano proprio le ferraresi. Da quanto si sente, a parte il Medicina e forse il San Patrizio, le altre accreditate per un campionato importante sono tutte le nostre società».
Giudizio rapido sulle due di Eccellenza.«Il Sant’Agostino si è rinforzato. E quando metti in squadra uno come Giuriola, non fai passi indietro. E poi, da quanto ho visto, si è lavorato bene anche sul piano dei giovani. Credo che possa puntare decisamente ai piani alti. Per l'Argentana il discorso è diverso: si è mossa benissimo ed in fretta per i giovani, che sono essenziali, ma forse manca ancora qualcosa per arrivare alla perfezione. Credo che con un centrocampista di alto livello e buona esperienza la squadra sarebbe quasi perfetta. Poi, è ovvio, ognuno fa con quel che ha a disposizione. E di ottimo materiale a disposizione ce n'è. In fondo, se sono solo due le squadre in Eccellenza, c'è migliore scelta, specie con i giovani».
Ma non si rischia di impoverire l'Eccellenza?
«Non credo. Andiamo a vedere le squadre di promozione. Chi più chi meno si sono rinforzate rispetto lo scorso anno. Anche le retrocesse non si presentano con squadre dimesse, anzi, si propongono a buoni livelli».
Sono ricostruite...
«Vero in parte. Entrambe hanno tenuto uomini importanti o li hanno trovati. Voglio dire: Donati, Ferrara, Veronese, Luciani... Il centrocampo della Copparese non mi sembra assolutamente scarso. O la Portuense: Brunelli, Gennari, Tonazzi, lo stesso Braiati: una spina dorsale non solo di esperienza, ma anche di esperienza ad altissimi livelli. Se entrambe dovessero trovare una punta di valore potrebbero tranquillamente puntare ai primi posti. Sono squadre solide».
Marzola, il mister della Copparese, è molto giovane.
«Ma ha diversi uomini esperti in squadra. Bisogna capire sempre che non è una questione di compartimenti separati. C'è il tecnico, la società, la squadra e devono tutti lavorare assieme».
Parlando di esordienti, anche mister Vinci è un esordiente in categoria
«Non importa: ha capacità e retroterra tecnico tali che non fa differenza il campionato in cui allena. E poi ha una società in cui sono abituati a giocare a certi livelli e sanno come vanno le cose. Ho visto che hanno ceduto molti elementi, ma credo che ci si debba fidare: a Casumaro sanno quello che fanno. Poi, è chiaro: c'è l'anno che ti va tutto male o tutto bene».
E le altre?
«Il Gualdo, lo scorso anno, si è salvato alla fine, ma quest'anno ha preso ottimi elementi. Forse hanno lasciato qualcosa a centrocampo, ma sono fortissimi in attacco e ben coperti in difesa. Il Codifiume non sembra avere punti deboli e sarà una certezza. Il Reno Centese, che già era una buona squadra, ha puntato su elementi solidi ma di prospettiva come fa da anni a questa parte. La politica della società non cambia e se finora ha funzionato, bene così. Il Mesola ha cambiato molto. Magari serve un po' di pazienza, ma potrà dire la sua».
Alessandro Bassi