A mister Semplici piace così. Ogni tanto, laddove scorre il fiume del gioco, si inventa qualcosa. E il termine “inventa” non ha il significato di una soluzione improvvisata, come fossimo a mosca cieca. Tipo Spalletti, che con l’Inter nei guai contro il Bologna, prende lo stopperone Ranocchia (peraltro mai impiegato) e lo mette a fare il centravanti. Nel caso del trainer spallino si tratta di una mossa studiata ma inattesa, un colpo d’ala estratto dal cilindro. E sovente gli occhi si sgranano nel settore di centrocampo: alla voce regia. L’anno scorso a Viviani, ad un certo punto, preferì Schiattarella e con buoni esiti. Quest’anno a Valdifiori e Viviani ecco ancora “Schiatta”, un po’ inatteso sempre lì a dettare i ritmi.
il missile
E quando tra mercato ed acciacchi, pareva giunto il momento di dare continuità a Valdifiori, ecco domenica contro il Toro la carta Missiroli. «Mi serviva un giocatore di stazza in quella posizione per reggere all’urto della mediana granata» spiegherà poi il trainer biancazzurro. Riduttivo. In realtà il “Missile” ha interpretato il ruolo in modo eccellente. Ha coperto, altroché. Aiutando la difesa a stare alta e ruggente su tutte le seconde palle. Mica solo quello, però. Missiroli s’è fatto vedere per essere sponda in uscita; s’è proposto fronte alla porta sulla trequarti garantendo un giro palla più veloce e meno prevedibile del passato. Forse non è stato un caso che domenica, al Mazza, s’è vista una delle Spal più convincenti e continua sui 90’ dell’ultimo periodo. S’è messa a centro ring, tosta e spavalda, a sdottorare calcio. E Missiroli ha giocato una delle migliori gare da quando indossa il biancazzurro. Necessità tattiche a parte, l’esperimento merita di essere ripetuto. Per diventare una salda opzione.
alternative
Anche perché il mercato ha portato alternative. Se Missiroli diventa “regista”, ai fianchi ora c’è copertura. Vedi Alessandro Murgia che domenica ha debuttato assaggiando solo uno spicchio di spallinità, dimostrandosi subito sveglio e reattivo (vedi salvataggio in area su Baselli pericolosamente nei paraggi di Viviano). Non stupirebbe se l’ex laziale, a Bergamo, partisse titolare. Poi c’è Valoti che ha qualità e deve solo irrobustire la grinta e lo spessore agonistico. Comunque il talento c’è. Infine Schiattarella, che se ha giocato una vita al fianco di un regista (vedi in passato con Castagnetti e Viviani), potrà pur tornare a farlo con Missiroli nel mezzo.
il cammino
Insomma, il pari col Toro è piaciuto anche se il colpo del Bologna in casa Inter ha tolto qualche punto di margine sulla zona salvezza. Semplici però ha ragione quando professa la bontà del muovere sempre la classifica e sussurra come a lui, allenatore, importi assai anche la prestazione oltre al risultato. La prima del trittico terribile è stata scollinata, ora sotto con le altre due squadre tra le più in forma del momento: Atalanta e Fiorentina. E proprio quando stava raccogliendo il pieno di elogi, a proposito di momento magico, ecco scattare la squalifica. Eggià, domenica a Bergamo non ci sarà Fares (oltre a Felipe). Un peccato, perché al di là delle gambe toniche e dello stato di grazia che sta attraversando il laterale spallino, la sua facilità di corsa avrebbe fatto molto ma molto comodo contro i satanassi nerazzurri di Gasperini. Probabilmente toccherà a Costa, che certo non è fortunato perché la sua carte esce sempre dal mazzo al cospetto di sfide che definire spinose è poco. “Pippo Gufetto” ha toccato il campo con il Milan e adesso alle viste c’è l’Atalanta: bene ma non benissimo.
rientro
È però previsto il grande rientro di Andrea Petagna, out per somma di gialli contro i granata. Il bomber torna nella casa che avrebbe dovuto lanciarlo nell’Olimpo del pallone e porta in dote la doppietta che permise alla Spal (all’andata) di piegare la Dea. L’ultima vittoria interna biancazzurra, peraltro. Da girone a girone. Con, supplemento nel menù, il duello indiretto col “collega” Zapata. Colui che gli ha preso la maglia atalantina. —