Simone Inzaghi ha rinnovato con la Lazio, Sinisa Mihailovic resta al Bologna (oggi o domani l’annuncio), la nuova Fiorentina in salsa statunitense sogna Spalletti (e in alternativa Gattuso e Di Francesco), la Roma balla tra Fonseca e De Zerbi, il Milan è ad un passo da Giampaolo.
il valzer
Il domino delle panchine va componendosi. Il margine di manovra si riduce. Resterebbero da assegnare quelle di Sampdoria e Genoa, del Sassuolo se De Zerbi non dovesse restare. Così la Spal attende impaziente che Leonardo Semplici le comunichi ufficialmente il suo sì, certifichi che rimarrà alla guida dei biancazzurri. Come da auspicio di proprietà e dirigenza, come quanto fortemente ribadito al tecnico nell’incontro della scorsa settimana, con il club che ha esercitato l’opzione per prolungare fino al giugno 2021 il vincolo contrattuale del tecnico.
I sette giorni che Semplici si era preso per fare sapere la propria scelta scadono oggi. Il trainer, preso atto della volontà e della disponibilità della Spal nei suoi confronti, conosciuti ufficialmente i programmi (rinnovamento dell’organico e obiettivo salvezza, come logica impone), desiderava probabilmente restare un attimo in attesa - come la maggior parte dei suoi colleghi di A - per vedere e capire se si potesse concretizzare la famosa opportunità di un club più ambizioso. Ormai è rimasto poco. Va capito cosa accadrà in casa delle genovesi, ove tra l’altro potrebbero esserci passaggi di proprietà a livello societario. Forse, come detto, potrebbe esserci anche il Sassuolo. Ma sono tutte situazioni che non matureranno oggi, e nemmeno domani. La Spal, quindi, ha fretta di sapere, vuole mettere nero su bianco con Semplici. Previsto un nuovo incontro. Decisivo. La società biancazzurra non vuole andare alle calende. C’è tutto il mercato da impostare, portare avanti, definire. Una pianificazione tecnica che non può prescindere dal nome dell’allenatore.
Sensazioni? Contano poco. La società confida nel sì di Semplici, questo è evidente. Fa filtrare messaggi ottimistici. La ragione induce a pensare che l’allenatore continuerà in biancazzurro, avviando un nuovo ciclo. Entro metà settimana, quindi in un paio di giorni, si dovrà sapere per forza (a Genova c’è il decisivo vertice Preziosi-Prandelli, a quanto pare: vedremo se c’è una relazione con le cose della Spal).
il mercato
Intanto, si muove concretamente qualcosa sul fronte del mercato. A quanto pare, la Lazio ha superato il Napoli nella corsa all’acquisizione del laterale sinistro spallino Mohamed Fares. Mister Inzaghi lo considera l’ideale per il suo 5-3-2 ed il ringiovanimento della corsia occupata dall’uomo-simbolo Senad Lulic, che però ha 33 anni e necessita di una valida alternativa, probabilmente destinata a scalzarlo. Al netto della contropartita economica (che crei evidente plus valenza rispetto ai 2 milioni che la Spal deve versare al Verona per il riscatto automatico di Fares), la Lazio ha messo sul piatto l’annunciaro rinnovo del prestito di Alessandro Murgia e quello di un altro giovane centrocampista, il portoghese Bruno Jordao, 21 anni il prossimo 12 ottobre, Nazionale Under 21 lusitano, 3 presenze quest’anno in A con i biancocelesti ma considerato elemento dal sicuro potenziale. A Roma danno l’affare in via di conclusione, o comunque a un ottimo punto.
Parallelamente, da Bergamo giungono conferme sul fatto che l’Atalanta voglia l’accoppiata spallina Lazzari-Petagna. Il presidente Percassi, interpellato in merito, se l’è cavata con un «per ora niente nomi».
Ieri gli esperti di cose nerazzurre ribadivano anche che nel pacchetto, in direzione Spal, ci sarebbe effettivamente il portiere Sportiello. «Che tra l’altro è più forte di quelli in organico (Gollini e Berisha; ndr)», ci dicevano facendo riferimento al guardiano che rientra dal prestito al Frosinone. L’Atalanta vorrebbe fare in fretta, per questo intende definire rapidamente il futuro di Castagne e poi stringere con la Spal. —