FERRARA. Risuonano timidi rimbalzi sul parquet dell’MF Palace. La Feli Pharma s’è ritrovata ieri per il primo giorno di allenamento della settimana, il primo dopo il dramma di domenica a Mantova. La morte del vicepresidente Marco Cocchi è inevitabilmente ancora addosso: nella testa, sulla pelle.
Coach Spiro Leka è al computer a bordo campo, sta riguardando la gara vinta con la Pompea e prende appunti. I giocatori arrivano alla spicciolata, silenti. I veterani salgono la tribuna del palasport e vanno in sala pesi, i giovani rimangono in campo e iniziano a palleggiare. A tirare. Si guardano attorno e cercano sicurezze. A loro serve normalità.
La partita
Domenica si prefigura un appuntamento emotivamente esplosivo. Il minuto di silenzio, il pubblico che ricorderà Cocchi. E arriva Milano, un’avversaria altamente pericolosa sul piano tecnico. Leka sospira. «Fino a venerdì sarà tosta per tutti, poi credo che diventerà durissima per la famiglia. Per i figli. E per il nostro presidente D’Auria che era legatissimo a Cocchi. A tutti noi mancherà sul piano umano: era sempre presente. Faceva battute e contemporaneamente era serio: non capivi se scherzava veramente o se voleva mandarti dei segnali».
«Adesso al Kleb ci saranno molte cose da sistemare, perché Cocchi aveva in mano il comparto amministrativo - aggiunge il tecnico del team biancazzurro -: credo che il tempo sia la medicina migliore. Marco viveva la squadra, era al corrente di tutto. Una figura importante. È stata la persona che ha fatto da tramite per favorire l’ingresso di D’Auria nel mondo del basket, lui e il presidente avevano un rapportomolto stretto. Ora il “pres” è molto ben inserito nella pallacanestro ma è ovvio che l’amicizia era forte».
Leka dovrà, ora, lavorare di psicologia sulla squadra. Aspetto delicato. «Abbiamo saputo della morte di Cocchi sul pullman - racconta l’allenatore della Feli Pharma -, mentre stavamo ritornando da Mantova. È sceso il gelo. È stato un viaggio duro. Silenzio totale, il tempo non passava. Sembrava di non arrivare mai a Ferrara».
Ringraziamenti
Ieri il Kleb Basket ha intanto inviato una nota di ringraziamento verso tutti coloro che “hanno espresso una sincera e mai scontata vicinanza alla società”. Centinaia i messaggi di cordoglio, solidarietà, conforto e amicizia che sono giunti alla società. Istituzioni cittadine, organi federali del basket e dello sport si sono stretti al dolore del team e della famiglia nel “ricordare il valore di un uomo che sentiamo sempre vicino” aggiunge la nota del Kleb.
Che chiude: “Con la consapevolezza, aumentata proprio da questa forte e diffusa dimostrazione di affetto, dello spessore di Marco”.
Vale la pena ricordare che i funerali di Marco Cocchi si svolgeranno venerdì alle 14.30 nella chiesa della Sacra Famiglia di via Bologna. Successivamente avverrà la tumulazione in Certosa. —
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