FERRARA. Non si ferma la Feli Pharma, che strapazza Imola nel derby e conquista due punti pesanti per la classifica, tornando a essere una squadra che, sul proprio campo, è difficile da battere. Non è stato semplice per il Kleb domare l’Andrea Costa. Ma alla fine a fare la differenza è stata la difesa, che già nel secondo tempo ha dato modo ai biancazzurri di prendere in mano l’incontro e poi gli ha consentito lo strappo finale, quello decisivo per la vittoria.. E dire che Ferrara ci ha messo un po’ di tempo a trovare il passo. Nei primi otto minuti il canestro sembrava stregato ed era solo Imola a segnare.
L’ingresso di Panni ha dato fluidità al gioco e, dopo la parità, ecco la schiacciata di Ebeling per il primo vantaggio. Dopo la prima pausa Imola prova a resistere sotto canestro, ma i punti arrivano dalla mano calda di Fultz, proprio mentre Wiggs comincia a suonare la carica: tripla, penetrazione e libero aggiuntivo, altra tripla. Però il salto di qualità della Feli Pharma arriva in difesa. Recupero di Campbell, controllo dei rimbalzi e due liberi di Fantoni per il 40-34 del 18’. Imola è nervosa e fatica a tenere il ritmo di Ferrara. Ci prova Masciadri, ma Casella e poi Panni segnano i canestri del +10 (48-38).
Wiggs sale nuovamente in cattedra e segna sei punti di fila facendo impazzire la difesa di Imola (75-62 al 34’). Il pubblico dell’MF Palace s’infiamma e in campo l’agonismo è sempre elevato. Mentre le palle recuperate danno coraggio a Ferrara, che con i due liberi di Panni e il canestro di Baldassarre vola addirittura sul 79-62 al 36’. Ci si aspetta la reazione di Imola, che invece non arriva, anche perché la difesa del Kleb resta solida su tutto il campo. Le Naturelle fa fatica a organizzare l’attacco e tutti gli errori Ferrara riesce a punirli. Segna Wiggs, in avvicinamento fa gol pure Baldassarre, ma è la tripla di Wiggs che scrive il +22 (86-64 al 38’). È il momento dei titoli di coda, l’Andrea Costa non prova nemmeno a colmare lo svantaggio. Il Kleb può festeggiare una vittoria di grande spessore, che la tiene nelle zone alte della classifica a due giornate dall’inizio della fase a orologio. —
Mauro Cavina
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